Polo Museale dell'Ateneo Aquilano

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Università degli Studi dell'Aquila Dipartimento di Scienze Umane
Viale Nizza, 14 - 67100 L'Aquila (AQ)

Archeologia

Il filo conduttore di questa collezione è costituito dalle dinamiche insediative del territorio aquilano nel periodo compreso tra la tarda antichità e il basso medioevo.

I reperti provenienti dalle numerose campagne di scavo che hanno affiancato i corsi di Archeologia Medievale dell'Università degli Studi dell'Aquila, su gentile concessione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città dell'Aquila e i comuni del cratere, consentono di avere un quadro di sintesi delle trasformazioni che la valle dell'Aterno subisce dopo la tarda età imperiale.

Dopo anni di ricerche tramite scavi archeologici e indagini topografiche, il quadro insediativo che si comincia a delineare per il territorio aquilano è di sostanziale continuità, sebbene in contesti di progressivo impoverimento e di abbandono delle città di Amiternum, Forcona e Peltuinum, e dell'articolato sistema di ville turai presenti.

I reperti esposti, dunque, abbracciano le principali tappe insediative del territorio, dalla caduta dell'Impero romano, alla nascita dell'Aquila, attraverso le complesse vicende legate ai numerosi piccoli borghi sorti nella vallata amiternino-forconese. Sulla diffusione del cristianesimo si sono concentrate le indagini nella città romana di Amiternum e nella chiesa di S. Paolo di Barete, mentre alle dinamiche relative all'incastellamento normanno, in particolare, sono legate le ricerche di diversi siti fortificati come Ocre, Tornimparte, S. Pio delle Camere, San Vittorino, Arischia e Rocca Calascio. Oggetto di indagine è stata anche la città dell'Aquila, in luoghi chiave come la Basilica di Collemaggio e i monasteri di San Domenico, San Basilio e Santa Chiara. Gli scavi della grancia di Santa Maria del Monte di Paganica nel territorio di Santo Stefano di Sessanio e del monastero di Santa Lucia a Rocca di Cambio, hanno contribuito, infine, a chiarire gli aspetti legati alla ripresa della transumanza, oltre alle ricerche di archeologia leggera nei siti agropastorali d'altura. Questa iniziativa, inoltre, si propone di dare la possibilità agli studenti dell'Ateneo aquilano di collaborare attivamente a progetti di ricerca, formando nuove professionalità in grado di operare nel campo della divulgazione scientifica per la valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale.